top of page
  • universitasfundana

Affresco di Charles de Blois-Châtillon


Se vi recate in visita a Palazzo Caetani a Fondi (LT) noterete in una nicchia della Sala Grande un affresco che ha caratteristiche storiche particolari. Si trova a destra illuminato da una delle finestre che affacciano sulla corte e l’analisi iconografica condotta rivela dei fatti storici interessanti.


Il personaggio “principale” riconduce ai rapporti tra il casato Caetani e il dominio angioino nel Regno di Napoli; analizzando l’impostazione, la figura centrale reca un’aureola, una spada e due angeli ai lati, disposizioni che hanno condotto a pensare che si trattasse di un Beato o Santo che sta ricevendo un’investitura. La simbologia dell’ermellino sottolinea quel simbolo araldico che nel contesto francese (e italiano) del 1316 identifica l’arma del Ducato di Bretagna. A questo punto gli studiosi hanno ipotizzato che si trattasse di Carlo II di Blois-Châtillon, Beato e avo del ramo angioino provenzale.


Ma come è possibile che a Fondi ritroviamo simile rappresentazione? È probabile che l’affresco sia una sorta di “manifesto politico” che sottolinea il legame tra Fondi e gli Angiò, dei quali abbiamo abbondantemente parlato nei post riguardanti Onorato I Caetani e la regina Giovanna I sostenitori dell’antipapa nello scisma del 1378. Oppure può essere riconducibile a Cristoforo Caetani che ricevette l’investitura di un titolo legato al beato Carlo II al quale volle dedicare l’altare che forse era sottoposto alla nicchia centinata.


Eppure un elemento architettonico taglia la nicchia: questo taglio riguarda un’occultazione dell’affresco a seguito di un cambio di politica sotto il governo di Onorato II Caetani che invece era legato alla famiglia degli Aragona; per tale ragione questa nicchia sembrerebbe essere una damnatio memoriae.


Tuttavia, molti sono ancora gli interrogativi sulla produzione di questo affresco; una curiosità riguarda, invece, un fatto emerso dall’intervento conservativo, ossia: la spada del personaggio reca tracce di una resina che servì da legante per la foglia d’argento che avrebbe contribuito a rendere luminosa la lama della spada, facendola sembrare più realistica.


Approfondimenti: Il palazzo Caetani di Fondi, cantiere di studi (G.Pesiri e P.F.Pistilli, 2013)

[Immagini del blog]

Post: Archeologia/Urbanistica
bottom of page