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La morte di Pulcinella all'assedio di Gaeta, Domenico Purificato


Domenico Purificato (Fondi 14 marzo 1915-Roma 6 novembre 1984), fu un artista fondano e in questo articolo vi parlerò di una delle sue opere: “La morte di Pulcinella all’assedio di Gaeta” dell’anno 1975.


Contestualizzando l’opera, bisogna dire che Purificato aveva un grande interesse per la storia risorgimentale del basso Lazio tanto che su ispirazione (forse) della lettura del libro di Carlo Alianello arrivò a dipingere la tela di notevoli dimensioni. Alianello, caposcuola dei revisionisti storiografici sul Risorgimento, avrebbe scritto “La caduta del Sud”, e Purificato interpretò dal punto di vista pittorico l’evento.


A detta di alcuni studiosi l’artista riproduce il tema del carnevale in una chiave emblematica, o meglio, dipinge l’Assedio del 1861 non come la liberazione di Gaeta dai Borboni, quanto come un’invasione da parte di un paese straniero. Ciò che salta subito all’occhio infatti sono i personaggi mascherati perché il fatto è probabilmente avvenuto durante i festeggiamenti del carnevale, per cui sembra che gli stessi muoiano in maschera. La scelta della maschera, più degli altri elementi, sottolinea il carattere tragico di quel giorno un attimo prima intriso di gioia. Il popolo sorpreso, quindi, assiste alla morte della città, rappresentata dalla donna a seno nudo, mentre Pulcinella diviene la metafora di Francesco II di Borbone. I personaggi in questa opera riassumono il carattere della tradizione napoletana, con i colori vivaci che però contrastano con la tristezza dell’assedio. Dalla mimica facciale dei singoli soggetti, alla gestualità si può dire che la scena si presenta come una rappresentazione traslata su palcoscenico. L’osservatore invece, facendosi coinvolgere nel dipinto, diventa utente del racconto della caduta dell’ultima roccaforte borbonica avvenuta quasi inaspettatamente.

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Post: Archeologia/Urbanistica
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