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Alcune meridiane nel Lazio meridionale

Vna dabit qvod negat altera”, uno darà ciò che l’altro nega; così è scritto su una delle meridiane nel centro storico di Bassiano (LT) a confine tra Carpineto Romano, Norma, Sermoneta e Sezze.


Sebbene molte delle meridiane che si trovano nei borghi appartengano a tempi recenti l’uso di queste si diffuse soprattutto durante il Medioevo. Infatti alcune meridiane conosciute risalgono a prima dell’anno 1000 come nel caso delle antiche chiese inglesi, e che sono suddivise in quattro zone secondo l’antico computo anglosassone delle parti del giorno.


Nelle visite ai borghi del Lazio meridionale non sono state trovate meridiane di epoca medievale ma solo alcune di recente creazione come quella apposta sul retro di Palazzo Caetani di Bassiano in corrispondenza dell’entrata del Museo Delle Scritture Aldo Manuzio sulla quale è scritto: HORA ALDINA MCMXCIX (anno 1999). Come accade nella maggior parte delle meridiane bisognava scegliere un motto da iscrivere e per Bassiano si scelse Hora Aldina per indicare l’ora locale. Questa meridiana è infatti legata ad un illustre personaggio di Bassiano, Aldo Manuzio editore, umanista e grammatico del XVI secolo la cui importanza ha contribuito a dare a Bassiano l’appellativo di città “Aldina”, per questo l’umanista è anche raffigurato in basso a destra sulla meridiana.


Nel 1999 il sindaco di Bassiano Domenico “Memmo” Guidi volle far installare un orologio solare sulla parete a sud del palazzo municipale dove un tempo era presente uno più antico. Il quadrante solare è “verticale declinante” poiché la direzione del muro su cui si trova la meridiana non corrisponde precisamente al Sud ma a Ovest di 39°. L’attuale posizione fa in modo che la meridiana inizi ad indicare l’ora dalle 11 (mezzogiorno secondo l’ora legale). Sul lato destro del quadrante è iscritto l’anno di costruzione MCMXCIX al posto della forma corretta MIM restituendo un aspetto più anticheggiante. Sul lato sinistro in alto invece sono state riportate le coordinate: 41° 32’ 58” N – 13° 01’ 45” E e l’ORA VERA LOCALE RITARDO SUL TMEC 7 MIN. 53 SEC., ovvero il ritardo della meridiana rispetto al Tempo Medio Europa Centrale su cui sono regolati gli orologi.


La prima meridiana citata all’interno del borgo di Bassiano è di ancor più recente creazione come si evince dall’iscrizione in basso a destra U.MASCOLO INV. A.D. MMIII (anno 2003); in basso a sinistra è indicata la scritta ORA VERA ETNEA (l’ora locale vera) accompagnata da una coppia di coordinate: φ (latitudine) 51.500° e λ (longitudine) 13.033° e δ 4° E (la coordinata di declinazione celeste equatoriale).


Un esempio che nel Lazio meridionale ben riassume l’uso della meridiana è l’Abbazia di Valvisciolo (Sermoneta) e, sebbene non sia di epoca medievale rappresenta un’usanza ormai tramontata. Furono i monaci (spesso amanuensi) a studiare e a costruire le meridiane canoniche e gli orologi dei monasteri. Proprio per garantire il rispetto della misura del tempo la Regola di San Benedetto prevedeva dei canoni precisi delle singole ore del giorno. Infatti dal Medioevo al XVIII secolo tra i maggiori studiosi della materia si annoverano Francescani, Benedettini (Gesuiti ed Olivetani), Domenicani e Vallambrosiani. Un’opera di particolare rilevanza per la scienza gnomonica risale al 1581 ed è del gesuita tedesco Cristoforo Clavio il quale pubblicò otto volumi in latino sulla teoria e sulla pratica degli orologi solari e delle teorie che riuniscono le conoscenze sulla suddivisione dell’arco diurno e sulla traiettoria del sole sull’orizzonte tramite l’uso di proiezioni specifiche su diverse superfici.


Le meridiane avevano lo scopo di indicare le ore Temporarie anche dette Antiche o Giudaiche poiché si riferivano ad un sistema utilizzato da Egizi e filosofi ellenici conosciuto poi anche dai Romani. Durante il periodo dell’alto Medioevo i monaci recuperarono questi studi tra i quali si ricorda il Venerabile Beda nella metà dell’VIII secolo. Prima di Beda nel IV secolo in Palestina alcune testimonianze indicano l’uso di orologi solari fissi utilizzati per scandire i momenti legati agli uffici religiosi, per questo poi la Regola Benedettina portò i monaci a costruire le meridiane canoniche adattandole alle ore Temporarie vicino alle quali spesso venivano incisi dei motivi riguardanti gli Uffici dei monaci e che potevano essere differenti nelle abbazie in base alle esigenze delle comunità monastiche. Le ore Temporarie dipendevano dalla quantità di luce e avevano una durata diversa in base alle stagioni. Per questo solo durante gli equinozi la durata delle ore diurne equivaleva alle ore notturne tenendo sempre in considerazione il luogo di riferimento (ossia la latitudine).


La precisione della misurazione del tempo fu di fondamentale importanza nel Medioevo poiché le campane delle chiese scandivano i tempi della giornata indicando le Ore Temporarie corrispondenti alla suddivisione del salterio: Matutino (le tre del mattino), Lodi (le ore cinque), Ora terza (nove del mattino), Ora sesta (mezzogiorno), Ora nona (tre del pomeriggio), Vespri (al tramonto) e Compieta (le ventuno). La regolazione della Liturgia delle Ore venne disciplinata da San Benedetto tra il V e il VI d.C.


La maggior parte delle meridiane si trovava nelle abbazie benché molte siano andate perdute, oppure nelle piazze e nei centri storici come nelle riproposizioni di Bassiano.


Due abbazie nel Lazio meridionale erano dotate di questi orologi solari: Montecassino e Subiaco. In queste due abbazie infatti erano presenti due meridiane, una nel chiostro del Priore di Montecassino e l’altra nel chiostro dei Cosmati nel monastero benedettino di Santa Scolastica a Subiaco dove purtroppo non restano tracce. La misurazione del tempo quindi avveniva secondo la proiezione delle ombre generate dal sole e man mano che gli studi della scienza gnomonica affinavano le conoscenze gli orologi meccanici affiancarono le meridiane battendo le Ore Italiache ad usum campanae. Questo tipo di orologio indicava quante ore erano passate dal tramonto della sera precedente, ed è un sistema che si diffuse nei paesi del Mediterraneo dal XI d.C. grazie alla cultura araba. Con il tempo gli orologi delle torri campanarie sostituirono le meridiane successivamente impiegate come elemento decorativo di edifici, ville e giardini secondo le forme più svariate e con iscrizioni diverse quali: Sine sole sileo; Aspiciendo senescis; Horas non numero nisi serenas; Le ciel est ma règle; Solis et umbrae concordia; Vulnerant omnes; Ultima necat.

Curiosità: Nel corso del Medioevo le meridiane di particolare importanza furono quelle arabe basate sugli insegnamenti degli scrittori greci. Gli arabi apportarono delle modifiche semplificandone il sistema soprattutto dopo che l’astronomo al-Hasan ibn ‘Ali al- Marrākusl nel XIII secolo insegnò a tracciarle su superfici coniche e cilindriche introducendo le ore equinoziali per poterle adeguare ad altri tipi di orologi e avere una maggiore precisione del calcolo del tempo.


Per approfondimenti si rimanda a:


- Severino Nicola, Tre meridiane, sconosciute e scomparse, a Montecassino e a Subiaco, Roccasecca, 2013, https://www.academia.edu/39911664/Tre_meridiane_sconosciute_e_scomparse_a_Montecassino_e_a_Subiaco

-Marble Time di Hora Solis http://web.tiscali.it/dmnd/italiana.htm

- Delta in Treccani, Dizionario delle scienze fisiche (1996) https://www.treccani.it/enciclopedia/delta-1_(Dizionario-delle-Scienze-Fisiche)/

-Ore Temporarie, Articoli di astronomia: https://articolidiastronomia.com/tag/ore-temporarie/

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Post: Archeologia/Urbanistica
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