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Il Museo Civico di Fondi


Scrigno di testimonianze storiche del passato di Fondi, l’attuale museo civico ubicato presso Castello Caetani conosce una serie di vicende che hanno portato alla sua costituzione.


Il primo museo fu inaugurato l’8 ottobre del 1877 dal sindaco Giovanni Sotis e dal senatore Enrico Amante in quella che un tempo fu l’aula capitolare dell’ex convento di San Domenico. Questa iniziativa fu bene accolta dal Ministro della Pubblica Istruzione che parlò di Fondi come una cittadina ricca di testimonianze storiche nominando un ispettore locale di scavi e monumenti antichi. Tuttavia, nonostante un primo entusiasmo, il museo fu trascurato a tal punto che alcuni reperti archeologici furono spostati in una stanza dell’ex convento di San Francesco nel cui chiostro ancora oggi sono presenti dei reperti, principalmente di epoca romana.


È considerato tra i più antichi musei della provincia di Latina e a promuoverne l’allestimento fu lo storico ed epigrafista Theodor Mommsen sostenuto dall’archeologo e capo della Direzione generale Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione Giuseppe Fiorelli.


Nel secondo dopoguerra i reperti indenni dalle attività belliche furono inventariati dall’archeologo Domenico Faccenna negli anni Cinquanta; detto archeologo si occupò, poi, di curare il nuovo allestimento dell’Antiquarium nella succitata sala del capitolo e lungo le pareti del chiostro del convento di San Francesco. È quindi questo studioso il primo ad aver stilato un inventario scientifico e organico dei reperti presenti nel Museo.


Successivamente, nel 1997, il Museo Civico fu spostato presso Castello Caetani con un nuovo percorso espositivo curato dall’archeologa Gilda Nunziata, che si occupò dello studio dei materiali lapidei e fittili romani, e dallo storico Giovanni Pesiri che invece si concentrò sia sulla sezione epigrafica romana sia su quella medievale-moderna. Questo percorso fu intrapreso con una coeva redazione di un inventario generale.


Il Museo assolverebbe il suo ruolo di luogo in cui si promuove la custodia, la tutela, lo studio

e la divulgazione della storia del territorio e dei reperti che ne sono viva testimonianza, assolvendo funzioni scientifiche e didattiche.

Le sezioni al piano terra sono corredate da pannelli infografici a guida dei materiali esposti. Nella sezione romana si trovano steli funerarie, un sarcofago paleocristiano, busti e recentemente al primo piano sono stati esposti reperti come fregi dipinti, vasellame e parti di statue ancora in corso di studio. La sezione medievale-moderna custodisce una transenna marmorea fatta risalire all’età carolingia, ma a caratterizzarla è la presenza di stemmi, la cui araldica ha permesso di riconoscere le armi delle famiglie dell’Aquila, Caetani (e Caetani d’Aragona) e Colonna. Ad arricchire ulteriormente questa collezione c’è anche un rilievo in alabastro raffigurante la Madonna col Bambino del 1458 ca. di Domenico Gagini un tempo facente parte del corredo della chiesa di Santa Maria del Soccorso, e la campana originale della stessa chiesa che reca l’iscrizione del suo committente ossia il conte Onorato II Caetani.

Recentemente il Consiglio comunale con delibera n. 90 del 23/12/2019 ha approvato nel regolamento del Museo l’articolazione di quattro sezioni: preistorica (al primo piano, in cui sono custoditi materiali e strumenti litici dal sito preistorico della località Chiancarelle, elementi del periodo Musteriano e Neolitico, Ossidiana e la punta di una freccia); la sezione romana; la sezione medievale e infine la moderna-contemporanea che ospita una pinacoteca al primo piano.


I dipinti esposti sono entrati a far parte della collezione il 27 dicembre 2019 quando al

termine dei restauri il museo ha potuto collocarli nei suoi spazi. I quadri si trovavano presso l’ex convento di San Domenico e raffigurano i frati dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, popolarmente chiamato “dei Fatebenefratelli”. Le opere furono realizzate tra il XVII e il XVIII secolo.


CURIOSITÀ; Origine del termine MUSEO: muṡèo s. m. [dal lat. Musēum, gr. Μουσεῖον der. di Μοῦσα «musa» (propr. «luogo sacro alle Muse»), nome di un istituto culturale dell’antica Alessandria d’Egitto]. Raccolta di opere d’arte, o di oggetti aventi interesse storico-scientifico, etno-antropologico e culturale; anche, l’edificio destinato a ospitarli, a conservarli e a valorizzarli per la fruizione pubblica, spesso dotato di apposito corredo didattico. [da: Vocabolario Treccani]



Per approfondimenti si rimanda a: Giovanni Conte-Colino, Storia di Fondi-Cenni dei paesi formanti il suo ex stato e delle città limitrofe Elena, Gaeta, Formia e Terracina Vol. II, Napoli, 1901, p. 66 e ss.]


Foto: Nastassja di Cicco; Antiquarium fondano. Veduta parziale di come fu allestito da Domenico Faccenna nel 1951. Giuliano Carnevale, Retrospettiva fondana, 1998, p.163






Parte della sezione romana; steli funerarie











Stemma dei Caetani d'Aragona

















Stemma dei Colonna proveniente da San Magno















Rilievo funerario di epoca romana










Madonna col Bambino in alabastro di Domenico Gagini
















Parte della sezione romana; vetrina ubicata al primo piano













Punta di una freccia

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Post: Archeologia/Urbanistica
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