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Anna Carafa della Stadera


Principessa di Stigliano, nacque da Antonio Carafa della Stadera principe di Stigliano e duca di Mondragone e da Elena Aldobrandini duchessa di Sabbioneta. Altro familiare importante fu lo zio Papa Clemente VIII. Per volere della Corona Spagnola, a seguito della morte del padre e dei fratelli sposò Ramiro Nuñez Guzman, principe di Medina de Las Torres e viceré di Napoli del 1637. Anna Carafa fu l’unica erede della sua famiglia contando 1.500.000 scudi e 600.000 ducati di beni mobili.


Arrivò a Fondi con Ramiro nel 1636 prendendosi la responsabilità della bonifica della Piana di Fondi e Monte San Biagio accordandosi con l’Università e il clero locale. L’Università di Fondi dovette reperire le risorse finanziarie discutendo della questione in pubblico parlamento; la soluzione fu quella di donare ai Carafa due quinti delle proprietà possedute dai cittadini (e il territorio della Goffa) per poter effettuare la bonifica. L’accordo con le università di Fondi e Monte San Biagio venne sottoscritto il 23 gennaio 1641 insieme con il vescovo Giovanni Pietro Pinto, i capitoli di S. Pietro e S. Maria e un rappresentante di Anna Carafa (Giulio Sanguinetti) incaricando l’ingegnere Bartolomeo Cafaro di occuparsi della direzione e organizzazione dei lavori di bonifica che costarono in tutto 40.000 ducati.


Divenuta duchessa di Sabbioneta ereditò tra i numerosi feudi anche il ducato di Traetto e la contea Fondi di cui mantenne a vita il possesso del feudo ma non il titolo ducale. Nel 1645 si ritirò a Portici (luogo della sua nascita) dove morì di tifo nello stesso anno. Di lei si ricorda il palazzo di Posillipo nonché la sua bellezza (fu una delle donne più corteggiate dell’epoca), ambizione e caparbietà.


[Immagine: Dal Web]

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Post: Archeologia/Urbanistica
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