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L’ordine dei Templari di San Felice Circeo

Aggiornamento: 1 giorno fa

Quello dei templari è tra gli argomenti che più richiamano l’attenzione degli appassionati di storia, questione che nel tempo ha sommato alla concretezza storica miti e leggende che hanno creato un alone di mistero intorno agli ordini cavallereschi del Medioevo.


In questo articolo si cercherà di restituire delle informazioni storiche scevre da qualsiasi alterazione “mitologica” concentrandosi sulla presenza di questo ordine nel Lazio meridionale.


Già a Fondi è presente una piccola chiesa commendale denominata San Giovanni Gerosolimitano, un tempo appartenente agli ospitalieri di San Giovanni. Bisogna poi ribadire che questi ordini nacquero in Terrasanta, prima come assistenza ai pellegrini che si recavano nei luoghi santi e successivamente come ordini religiosi-militari coinvolti nelle crociate.


I Templari ebbero infatti sede a Gerusalemme sulla spianata del Tempio (da cui deriverebbe appunto il loro nome) ponendosi a difesa della cristianità. Vennero ufficialmente istituiti nel 1119 in occasione della resistenza contro la pressione islamica a seguito della prima crociata (1099). In un secondo momento si diffusero stabilendosi in alcune sedi; nel caso che ci accingiamo a descrivere, la sede più importante fu S. Maria in Aventino da cui dipendevano altri centri minori sparsi nel Lazio meridionale. È il caso di S. Maria della Sorresca sul lago di Paola e la rocca di San Felice Circeo la quale venne scelta per poter meglio controllare la costa da Terracina ad Anzio in caso di scorrerie saracene e interventi a difesa dello Stato Pontificio.


Nel centro storico del Circeo è infatti presente la “Torre dei Templari” (eretta su preesistenze romane) che se osservata a 360° restituisce un’idea di parte dell’impianto di fortificazione del centro storico. La stessa torre richiamerebbe lo schema dell’architettura militare sorta nell’Oriente crociato e ascrivibile al XII secolo. Nel 1239 papa Gregorio IX nel tentativo di respingere un’invasione dello Stato della Chiesa da parte dell’imperatore Federico II, ordinò dei lavori di fortificazione della rocca che versava in stato di abbandono. La richiesta del papa però venne respinta dai Terracinesi che divennero feudatari della Rocca dopo i Frangipane. A quel punto il pontefice chiese a Fra Raimondo (castellano di Lariano e cavaliere templare) di impossessarsi della rocca e di convertirla alla difesa del litorale. Le mura esterne del borgo si adattano su delle strutture romane e, sebbene la torre richiami l’architettura orientale, a San Felice la presenza delle mura romane e l’andamento irregolare del terreno condizionarono il nuovo assetto urbanistico diversamente da come erano soliti usare in oriente dove i castelli templari presentano un corpo centrale fortificato con forma quadrata (o rettangolare) e torrioni agli spigoli. Si separarono poi la rocca e il nucleo abitativo.


La presenza di questo ordine si data fino al 3 maggio 1259 momento in cui i templari redassero un atto di cessione della rocca con la necessità di avvicinare la loro attività vicino Roma. Infatti il maestro delle case della Milizia del Tempio in Italia Frate Pietro Fernandi ricevette l’autorizzazione dal maestro generale Frate Tommaso Berardi “della casa e di tutto l’Ordine della Milizia del Tempio d’Oltremare e del suo convento.” La cessione fu fatta a Giordano Pironti vicecancelliere e notaio pontificio originario di Terracina. Durante la sua permanenza al Circeo l’ordine rimodernò l’assetto urbanistico cui le testimonianze più visibili sono la già citata Torre dei Templari e l’annesso Convento (o Casa dei Cavalieri).


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Post: Archeologia/Urbanistica
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