top of page
  • universitasfundana

La chiesa di Santa Lucia a Gaeta

Da poco restaurata e situata in Via Ladislao, attualmente è aperta al pubblico come auditorium che ospita eventi a carattere culturale. La chiesa al suo interno presenta una struttura articolata in tre navate di cui quella centrale più ampia rispetto alle navatelle laterali con sistemi di volte e un’abside sporgente in pianta.



Riguardo all’assetto architettonico, la struttura è ascrivibile a uno stile romanico con influenze bizantine (da come si evince dalla cupola che copre l’ambiente), ma è da tenere a mente che questo luogo di culto si è sviluppato su uno preesistente risalente al VII secolo. I capitelli posti sulle colonne ai lati della navata centrale, infatti, sono di spoglio e furono rimpiegati per il nuovo assetto. La prima ricostruzione è stata datata al IX secolo quando la chiesa venne intitolata a S. Maria in Pensulis (per via della presenza dei vicini giardini pensili). La denominazione fu mantenuta fino al XVII secolo quando la chiesa venne dedicata a Santa lucia.


A rendere importante questo luogo è stata anche la presenza del re di Napoli Ladislao di Durazzo e sua moglie Costanza Chiaramonte, i quali soggiornarono a Gaeta dal 1387 al 1399, periodo in cui il plesso svolse il ruolo di cappella palatina.


La copertura interna all’inizio fu realizzata con capriate lignee che poi furono sostituite dalle volte a crociera (XVIII secolo), e solo dal XII secolo la pianta della chiesa, a seguito di alcune modifiche, assunse la configurazione di una “pianta basilicale” completandola con tre navate dato che all’inizio doveva essere presente solamente un’aula. Sempre in occasione di questi interventi fu rimaneggiato anche il campanile.


Nel 1654 si insediò una confraternita di San Filippo Neri, per poi vedere nel corso del XIX secolo una semplice funzione parrocchiale. Dal 1966, però, risulta essere sconsacrata.

Tra il 1934 e il 1937 venne restaurata rimuovendo gli interventi barocchi per riportare l’architettura all’originario stile medievale. In questo periodo furono rimossi anche gli altari (ad eccezione di quello absidale), fu rifatto il pavimento con conseguente rimozione delle lapidi riposizionandole lungo le pareti. Si volle ripristinare la decorazione cosmatesca del pavimento originario presso il presbiterio. In corrispondenza della facciata, invece, furono eliminati gli strati d’intonaco e riportate alla luce le bifore, per poi essere ripresa anche nel 1974 e nel 2006 per ulteriori restauri conservativi.


Ad arricchirla è anche la presenza di interessanti opere quali degli affreschi e una lapide accuratamente scolpita. Gli affreschi di epoca medievale si trovavano in corrispondenza degli altari laterali delle navate. Doveva essere presente anche un trittico del 1456 raffigurante l’Incoronazione della Vergine posto sull’altare maggiore opera del pittore locale Giovanni da Gaeta. Infine, In epoca barocca (nel 1646) l’ambiente venne ulteriormente decorato con stucchi e bassorilievi presso le nicchie.


Recentemente, nel 2016, l’edificio è stato riconvertito per ospitare eventi culturali e mostre temporanee.







Lapide scolpita










Ingresso della chiesa










Bifora murata

Post correlati

Mostra tutti

Comentários


Post: Archeologia/Urbanistica
bottom of page