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La "Portella" Fondi (LT)

Secondo le norme dell'urbanistica romana, le porte urbiche dovevano essere quattro, una per ogni lato del quadrato, poste all'uscita del cardo e del decumano massimi.


In corrispondenza dell'uscita del cardine massimo dal castrum, si apre l'unica porta ancora visibile, denominata "Portella".



Fiancheggiata da due torri quadrate in opera incerta, servivano per la difesa delle mura sia per portare avanti il tiro delle macchine belliche e degli arcieri sia perché consentiva l'ampia visione dei movimenti del nemico. Per questo, venivano collocate negli angoli e nei punti più esposti agli assalti.





Rivista in epoca Medioevale, a questa età viene attribuita una volta a botte che doveva ricoprire lo spazio esterno. Osservando attentamente le mura, si riconosce la guida ricavata nel fornice e nei piedritti per lo scorrimento della saracinesca che serviva a chiudere l'ingresso della città, azionata dalla camera di manovra sovrastante.


La Portella rientra nella tipologia delle porte a doppia chiusura arcuata e vano interno definite "a cavedio" appunto. Lo spazio interno era un elemento maggiore per la sicurezza; infatti, poteva funzionare come trappola per gli assedianti che riuscivano a superare la prima porta.


Infine, il cavedio era anche luogo di riscossione delle tasse e del pedaggio.



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Post: Archeologia/Urbanistica
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