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Sepolcro di Gavio Nauta e Marco Ulpio

Situato a Fondi sul tratto di Appia lato Monte San Biagio, fiancheggia la chiesa medievale di San Giovanni Gerosolimitano.


È una tomba cilindrica di età romana datata al I secolo a.C. fatta costruire a metà tra Ponte Selce e la chiesa della Madonna del Soccorso.

Gli studi riscontrati sono stati pochi, tra i quali si afferma che il sepolcro, nonostante si sappia a chi dovesse appartenere, non è stato ancora chiaramente identificato. Doveva custodire la memoria di due edili fondani, Marco Ulpio e Gavio Nauta da come si evince da un’iscrizione rinvenuta:


Q . GAVIUS Q . F . NAVTA M . CAIVS . C . FILIVS G . BRACCVS . G . F . RED . EX . S . C . FECERVNT EIDEMQ . PROBAR .



La struttura circolare è appoggiata su una base sormontata da grandi massi sporgenti e nel 2019 è stata oggetto di restauri essendosi verificato un crollo giovedì 11 aprile dello stesso anno. Fu la polizia locale ad allertare la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (province di Frosinone, Latina e Rieti) grazie alla quale è stato possibile attuare interventi di consolidamento del sepolcro non prima di uno studio sullo stato di conservazione.

Riguardo alla presenza di una tomba a ricordo dei due edili fondani proprio sulla Via Appia non è stato ancora approfondito. È risaputo, però, che i romani costruirono numerose sepolture lungo le strade principali come a voler tramandare a più persone possibili il nome del defunto e quindi la sua memoria.

Da alcuni studi è emerso che la collocazione di sepolture lungo i tratti delle vie consolari fu promossa da Appio Claudio il quale volle essere sepolto sulla strada da lui inaugurata. È accertato che lungo l’Appia si incontrano varie sepolture in corrispondenza delle ville signorili considerando anche il fatto che il culto dei morti era particolarmente diffuso e che la sepoltura stessa poteva conferire un certo prestigio al luogo che la ospitava. Tuttavia non è chiaro chi fu a far costruire la tomba dei due edili fondani, nella speranza che il recente restauro sia solo l’inizio di un’attenta riqualificazione del monumento e di una sua futura valorizzazione considerando che un tratto di via Appia è stato da poco riscoperto nelle vicinanze in occasione dei lavori della rotonda di Ponte Selce.


Riferimenti:


-Fondi in Campania, B. Amante e R. Bianchi, 1903

-Storia di Fondi, Giovanni Conte Colino, 1901

-Retrospettiva fondana, Giuliano Carnevale 1998



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Post: Archeologia/Urbanistica
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