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Resti della cappella della Madonna delle Rose, Fondi (LT)

Tra le tante chiese che dovevano trovarsi nella città di Fondi alcune sono scomparse, di alcune resta qualche traccia di memoria mentre altre bisogna andarle a cercare. È il caso della cappella della Madonna delle Rose, della quale possiamo riconoscere l’originaria posizione (rurale) da alcuni resti in Via Amerigo Vespucci.

Le origini del culto della Madonna delle Rose non sembrano essere molto chiare come neanche l’anno di edificazione della cappella stessa, di cui l’unica informazione alla quale sono riuscita a risalire è che fu edificata sui ruderi della chiesa antica, quindi è possibile che l’ultimo assetto della chiesa sorgesse su una struttura preesistente che è stata modificata.

Cercando di risalire al culto vorrei discorrere sulle origini lasciando comunque aperto il dibattito storico e archeologico circa la storia di questa chiesa.


Nella simbologia cristiana la rosa è un elemento riconducibile alla Madonna detta “rosa senza spine” come quelle che si credeva crescessero nel paradiso terrestre, questo perché Maria è nata senza peccato originale. I petali del fiore in alcune tradizioni ricordano i misteri della redenzione, ai quali vengono associati dei colori man mano che il fiore sboccia: dal bianco che simboleggia l’Immacolata e l’infanzia di Cristo al rosso che richiama la Passione quest’ultimo. Il giallo, invece, è associato alla luce della Risurrezione. Quando la rosa è rappresentata con cinque petali si riferisce alle cinque sante piaghe di Gesù sulla croce.

In virtù della croce, l’immagine della rosa è anche associata al tormento dei martiri.


Per via di questa cultura figurativa, la tradizione cristiana ha sviluppato l’iconografia della Madonna della Rosa o, in altri casi, della Madonna della Pergola nella quale la Vergine e il Bambino sono rappresentati sotto un pergolato di rose.

Questo tipo di tradizione sembra essere particolarmente diffuso nel sud Italia dato che riguardo alle denominazioni mariane, alcune prevalgono più di altre, in ordine: Assunta, Madonna delle Grazie, Madonna del Carmine, Immacolata, Madonna della Neve, Madonna Addolorata, Annunziata e la Madonna del Rosario. La rosa è poi un simbolo frequentemente utilizzato nella simbologia medievale con associazioni di tipo popolare, religioso, letterario e in alcuni casi anche esoterico.


A darci un’indicazione in più sulla simbologia è anche lo storico francese Jacques Le Goff, del quale si riporta un estratto: “San Bernardo sottolinea che la Vergine è simboleggiata tanto dalla rosa bianca, che indica la verginità, quanto dalla rosa rossa che rende sensibile la sua carità.”

Heinz-Mohr e Sommer in “La rosa, Storia di un simbolo”, riportano che “le rose della sofferenza e le spine delle rose sono parte integrante della vita di molti santi… Una tradizione riferisce che San Francesco si rivoltò fra gli spini prima di ricevere le stimmate, e aggiunge che non soltanto gli spini si tramutarono in rose, ma la stessa pianta perse le spine.”


Sempre nel Medioevo, la rosa bianca che venne associata alla Vergine Maria indicava la salvazione. Infine, la tradizione è stata così costante nella storia della Chiesa che è proprio nella recita del Santo Rosario (precisamente nelle Litanie Lauretane) Maria viene chiamata Rosa Mistica; mentre altri appellativi sono Rosa Novella, Rosa Rubens, Rosa Fragrans e Rosa das Rosas (Rosa tra le rose).

In assenza di ulteriori conferme storiche e archeologiche non è escludibile che la cappella potesse essere legata ad attività agrarie (e al loro buono auspicio) trovandosi fuori le mura della città. Nelle fotografie, la cappella è ricordata con un’immagine della Madonna col Bambino con accanto dei resti delle fondamenta della chiesa.



Fotografie: Nastassja di Cicco





Riferimenti bibliografici


-Storia di Fondi, Giovanni Conte=Colino, 1901


Sitografia sul culto della Madonna delle Rose





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Post: Archeologia/Urbanistica
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