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Lucrezia Borgia

Figura storica di cui si è molto parlato, Lucrezia Borgia ebbe a che fare anche con i feudi dei Caetani, e l’intento oggi è proprio di far emergere questo aspetto citando una lettera da lei scritta e inviata a papa Alessandro VI.


Partiamo dal 23 novembre 1499 quando a Roma si aprì il processo contro Giacomo Caetani, accusato di aver avvelenato il fratello Nicola. L’esito del processo era però già ben conosciuto prima del suo inizio. Fu in realtà un atto di nepotismo di Alessandro VI Borgia, il quale volle consolidare il potere attuando una sorta di persecuzione dei casati nobiliari nello Stato Pontificio.


Dopo la condanna di Giacomo Caetani, i feudi di Sermoneta, Bassiano, Ninfa, Norma, Tavera, Cisterna, San Felice e San Donato furono venduti dal Pontefice rappresentato dalla Reverenda Camera Apostolica il 12 febbraio 1500, a Lucrezia Borgia, sua figlia, per 80.000 ducati d’oro; e, attribuiti a Rodrigo d’Aragona, figlio di Lucrezia e Alfonso d’Aragona duca di Bisceglie. Sermoneta, quindi, venne elevata alla dignità di ducato.

Lucrezia, però, sembrava non condividere le scelte del papa come si evince dalla seguente lettera:<<Non avevo chiesto di sposare don Alfonso d’Aragona. Adducendo il pretesto della mia giovinezza, non mi consultò, come non lo si era fatto prima per combinare e rompere il mio primo matrimonio e, prima ancora, il mio primo fidanzamento. […] Da parte di mio merito sono duchessa di Bisceglie […] ma, domani, il Re di Napoli può riprendermi questo feudo, che fu un dono gratuito. Sermoneta, l’avete presa ai Caetani e me l’avete data: qualche altro me la riprenderà per passarla ai nuovi venuti. Sono reggente perpetua di Spoleto? Ma Spoleto appartiene alla Chiesa, e, morto voi, che valore avrà la perpetuità? No, Santissimo Padre, io non sono che una miserabile donna di cui la famiglia si serve come di un giocattolo, i cui interessi contano più dei suoi sentimenti. In tale situazione, mi resta la fierezza; voi m’avete fatta venire da Nepi, io intendo ritornarvi; e non ne uscirò se non costretta dai miei doveri di madre e di sposa oltraggiata>>.


Riferimenti: Gobineau Oeuvres, Paris 1983-87

[Immagine dal web]



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Post: Archeologia/Urbanistica
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