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Pala dell’Assunta, Santuario della Madonna del Cielo (Fondi, LT)


Per la festività dell’assunzione della Vergine Maria in Cielo, ho voluto spendere qualche parola a proposito della pala dell’Assunta posta presso l’abside centrale del Santuario della Madonna del Cielo (Santa Maria in Piazza) a Fondi.


L’opera è stata attribuita al pittore tardo-rinascimentale Gian Filippo Criscuolo (Gaeta, 1495-1584). La sua formazione è da ricollocare alla scuola di Andrea da Salerno e a Perino del Vanga presso Roma. Iniziò la carriera nel 1529 come aiutante di Andrea da Salerno nell’elaborazione di opere destinate al monastero di Montecassino. Alla morte del suo maestro, il Criscuolo sarà il pittore di riferimento per la città di Gaeta per la quale realizzò il ciclo della Grotta d’oro nella Chiesa dell’Annunziata nel 1531. Lo ritroviamo a Roma, dove ebbe modo di ammirare le opere di Raffaello Sanzio, e proprio il raffaellismo sarà per lui un’ispirazione combinandolo con dei toni classici. Di lui si riconoscono pennellate fluide e rapide nella fase più matura della sua arte, come è stato riscontrato in un polittico custodito presso il Museo di Capodimonte terminato nel 1545.

Purtroppo sulla sua attività a Fondi c’è un silenzio da parte della documentazione. Tuttavia un’altra opera a lui attribuita, presenta lo stesso soggetto; mi riferisco alla Dormitio-Assumptio Virginis dell’Annunziata di Gaeta che presenta lo stesso schema compositivo: su due piani; su quello inferiore è riportata la Dormitio della Vergine Maria; su quello superiore, invece, l’assunzione in Cielo. Come quella di Fondi, anche per quest’opera la tecnica utilizzata è l’olio su tavola ed è stata datata intorno al 1530, mentre quella di Fondi è del 1531. Si intuisce quindi, che forse eseguì prima la tavola di Gaeta e un anno dopo quella di Fondi, quest’ultima è arricchita con più elementi dato che a confronto quella fondana ha più personaggi.


La Dormitio Virginis e l’Assunzione sono, sia in Oriente che in Occidente, fra le più antiche feste mariane, ma la proclamazione come dogma di fede avviene con papa Pio XII il primo novembre del 1950 con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus: <<pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo>>.


Festa che i fedeli hanno sempre celebrato anche prima della proclamazione del dogma da parte del papa (tradizione tramandata oralmente dai cristiani), il primo scritto attendibile che narra dell’Assunzione di Maria Vergine in Cielo, è del vescovo San Gregorio di Tours (538 ca. - 594) storico e agiografo gallo-romano, e la storia che riporta la ritroviamo nello schema compositivo nella Pala dell’Assunta a Fondi. Come visibile anche dalla raffigurazione, Gregorio di Tours affermò: <<Infine, quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò. All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso>>.


A dare ulteriore sostanza a questo dogma, fu anche il Dottore della Chiesa San Giovanni Damasceno (676 ca. - 749) che scrisse: <<Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. […] Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste […] La Madre di Dio, che era stata risparmiata dalla corruzione del peccato originale, fu risparmiata dalla corruzione del suo corpo immacolato, Colei che aveva ospitato il Verbo doveva entrare nel Regno dei Cieli con il suo corpo glorioso>>.


La raffigurazione di quest’opera, è ricordo anche del fatto che l’Assunzione di Maria è un’anticipazione della resurrezione della carne che, per l’umanità, avverrà alla fine dei tempi con il Giudizio Universale; segno di consolazione e sicura speranza per la chiesa pellegrina.


Fonte:


https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/1600208065

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Post: Archeologia/Urbanistica
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