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Pietro Bernardino Caetani e la Congiura dei Baroni (1485)

Figlio del Conte di Fondi Onorato II Caetani e Caterina Pignatelli, nella letteratura storica sembrerebbe essere ricordato principalmente per aver preso parte alla Congiura dei Baroni.


Conte di Morcone, la vicenda ha inizio quando Alfonso, duca di Calabria (ed erede al trono di Napoli), non vedeva positivamente l’arricchimento e i favori dei Baroni per mano del padre Ferdinando I d’Aragona.


I promotori della congiura furono Francesco Coppola (Duca di Sarno) e Antonello Petrucci (segretario del Re), ma prima di chiarire la posizione di casa Caetani chiariamo cosa si intende per “Congiura dei Baroni”.


Partì da alcuni nobili che si ribellarono agli Aragonesi governanti nel Regno di Napoli, contro le azioni del Re che volle mantenere i privilegi dei Baroni per il fatto che il Regno di Napoli era diviso in feudi sotto l’autorità di dinastie che col tempo divennero sempre più potenti; potere questo che andava quasi a minacciare quello degli stessi sovrani.


Nel 1485 i promotori prima citati e alcune famiglie nobili appoggiarono l’idea della congiura e tra questi vi è anche Pietro Bernardino Caetani, a differenza del padre Onorato II Caetani che era molto legato alla famiglia aragonese. Proprio questo legame inasprì ancor di più la situazione come riporta il Porzio: <<Onorato Caetano, conte di Fondi, fu uomo di singolar prudenza e più per fede chiaro. […] incrudelito nel proprio sangue nol sofferse a persuaselo a carcerare il figliuolo e del commesso peccato inquisirlo con sì fatta severità che puoco appresso fè vituperevolmente giustiziare un soldato del castello che intendeva farlo fuggire, dicendo se l’offese da’ servigi si potessino sgravare, ni uno di que’ colpevoli meritar castigo.>>


Ma quali risvolti ha comportato l'opposizione di Bernardino Caetani alla famiglia tanto legata alla politica del Conte di Fondi?

Una notizia fondamentale ci arriva dal Repertorio de’ Quinternioni: <<anno 1489 Honorato Gaetano de Aragonia conte di Fundi Logoteta et Protonotario del Regno havendo fatto il suo ultimo Testamento exheredando prima et in primis at anteomnia Pietro Bernardino suo primogenito per molte cause et signanter per la sua inobedienza e perché lì desiderava la morte, anzi che più volte lo minacciò volerlo uccidere sino avesse fatto questo che havesse voluto esso, conversando continuamente con huomini di mala vita pigliandosi contro sua voglia alcune castella del suo stato, in queste ponendo e levando l’Officiali a sua posta e in questi molti delitti co’ detti uomini perversi commettendo e molte altre cose con espressi segni d’ingratitudine; ita che ognuna di queste è bastante l’heseredazione predetta istituì suo herede nel detto suo Contado di Fundi e Terra di Traietto e nelle Terre di Piedimonte e Terra di Lavoro et altre in Campagna di Roma come ad esso spettano Ciccano, Vallecorsa, Falvaterra etc. etc., Honorato Gaetano Iuniore figlio Primogenito di esso Bernardino con alcuni Legati e conditioni>>.


Riguardo alla successione gli storici sono concordi nel non abbracciare l’idea che Pier Bernardino divenne Conte di Fondi, per delle semplici motivazioni: la prima è che difficilmente gli aragonesi avrebbero dato l’investitura al figlio di Onorato II, e che anzi fu lasciato in vita per rispetto del padre; la seconda riguarda ciò che enuncia una fonte, ossia che parlerebbe (al momento della presenza di Carlo VIII in Italia) della Contea di Fondi come proprietà di Onorato III (figlio di Pier Bernardino).



Riferimenti: Fondi in Campania, B.Amante e R.Bianchi, 1903

Nell'immagine: Stemma dei Caetani dell'Aquila presso Castello Caetani a Sermoneta


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Post: Archeologia/Urbanistica
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