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Prospero Colonna e il rapporto con Fondi


Nacque a Civita Lavinia (castelli romani) indicativamente nel 1452 (la data certa è ancora oggetto di discussione), figlio di Antonio principe di Salerno marchese di Cotrone.


Conosciuto per la sua carriera militare, la sua prima impresa risale al 1484 quando difese il castello di famiglia a Paliano dall’assalto dei rivali Orsini e Riario.


Fondi in particolare ricorda Prospero per esserne stato Conte; insieme al cugino Fabrizio Colonna servì prima Carlo VIII di Valois e successivamente il Re di Napoli Ferdinando II d’Aragona.


Nominato gran connestabile dal re Federico I, Prospero servì la Spagna e, a seguito della Disfida di Barletta, ottenne la conferma di signore della contea di Fondi e del ducato di Traetto (e altri territori del Regno di Napoli), da Ferdinando II il Cattolico nel 1504.





La testimonianza più forte è presente presso Castello Caetani (Fondi) su una delle porte d'accesso minori, nonché uno stemma presente all'interno del Museo Civico all'interno dello stesso plesso. A lui si deve infatti l'ultima fase di fortificazione del castello fondano.




L'impronta culturale


Fondi fu anche un importante centro culturale raggiungendo l'apice nel Rinascimento e Prospero si inserisce in questo contesto anche se è bene specificare che essendo impegnato nel “mestiere delle armi” il suo soggiorno a Fondi non fu costante.


Memoria del suo passaggio è il Monastero di San Magno ove restaurò il cenobio e l’antica chiesa contrassegnandoli con lo stemma dei Colonna. Altre fonti provengono da due iscrizioni, una delle quali posta presso il cenobio. Nella prima si legge:



“PROSPER COLUMNA TEMPLUM HOC DIVO MAGNO DICATUM VETUSTATE FERE COLLAPSUM A FUNDAMENTIS INSTAURAVIT A.D.M.D.XVI.”


Sulla seconda: “QUI LEGIS CONTEMPLARE PROSPER COLUMNA FUNDORUM COMES, TRAIECTI DUX, REGIIQUE IMP. EXERCITUS, DOMICILIUM HOC A FUNDAMENTIS EREXIT, QUO AB ARMIS HIC LOCUM IN COELO AUTEM ALIUD SIBI COLLOCARET A.D.M. CCCCC.”



Nonostante le assenze del Conte, questi guardò con interesse la città tanto da sceglierla come luogo della sua sepoltura, della quale oggi non si conosce la collocazione, forse trafugata durante le scorrerie saracene.


Con Prospero a Fondi ritroviamo uno scrittore, Francesco Peto, che nel 1504 affianca il Conte di Fondi per scrivere una silloge poetica in onore del campione italiano della Disfida di Barletta (1503) Ettore Fieramosca. In uno di questi componimenti viene citata la città di Amyclae (un'antica cittadina nelle vicinanze di Fondi), presa dall'opera di Virgilio (Qui fuit Ausonidum et tacitis regnavit Amyclis), dove si dice che in città giungessero spesso falsi allarmi sull'arrivo dei nemici e che per questo fu vietato il grido di allarme, rigidamente rispettato fino a quando dei nemici veri non si presentarono e distrussero la città a causa del suo silenzio. Peto ripropone il racconto aggiungendo che gli abitanti fuggiti da Amyclae, poi, fondarono Fondi, forse per conferirle delle origini elleniche.


Alcuni dettagli e i rapporti con i Caetani


Signore di Fondi, Ceccano, Sonnino, Carpi, Lanuvio, Nemi, Artena, Itri, Sperlonga, P


aliano, Capranica, Caramanico Terme, Salle, Agnone e San Giorgio La Molara.


Nel giugno 1485 sappiamo che guidò una spedizione a Frascati in opposizione a Gerolamo d'Estouteville, che venne preso prigioniero. Vicino Lavinio le forze di Prospero si unirono a quelle di Nicola Caetani, ma, il 28 giugno gli Orsini affiancarono gli Estouteville superando il numero dei difensori dei Colonna. La battaglia riguardò i comuni dei castelli romani: Marino, Nemi e Genzano, quando nel mese di luglio Prospero, aiutato dal cugino Fabrizio Colonna, reagì positivamente. Si contavano 400 fanti e 300 cavalli leggeri che depredarono Isola Farnese, Campagnano di Roma, Galeria, Bracciano e Cerveteri. Tuttavia ci furono delle risposte a queste azioni, infatti, Giovanni della Rovere e Jacopo Conti lo affrontano vincendolo e facendolo prigioniero a Roma; rinchiuso nel Palazzo Apostolico uscirà solo al termine delle trattative per la pace.


Nel mese di settembre 1485, insieme a Fabrizio Colonna stipula un patto con Nicola Caetani, che li aiutò contro l'Estrouteville, secondo il quale tutti e tre avrebbero dovuto servire insieme promettendosi aiuto reciproco.

Fu questo anche il tempo della Congiura dei Baroni e in questa occasione il papa lo volle al suo servizio. Mentre Alfonso d'Aragona guardava alla Campagna romana, i due Colonna avanzarono verso Castelnuovo, ma, difeso dagli Orsini subì una sconfitta. Fu papa Innocenzo VIII, nel mese di agosto, ad impegnarsi ad attuare un concordato con i Colonna e gli Orsini avvenuto solo nel 1487.


Con la calata di Carlo VIII in Italia, molti condottieri ricevettero delle proposte, e i Colonna, di fatto, in un primo tempo affiancarono i francesi. Non è chiaro come sia avvenuto il passaggio dal servizio dei francesi a quello degli aragonesi, ma siamo a conoscenza del fatto che Prospero non prese parte alla battaglia di Fornovo, poiché accompagnava già il re di Napoli. Questo lo nominava nel 1495 capitano generale riuscendo a battere i francesi in ottobre. Alla morte del re, il Colonna accoglieva il successore Federico d'Aragona, che il 20 maggio 1497 lo nominò Duca di Traetto (Minturno) e Conte di Fondi, territori dei quali (con il precedente re) ebbe il possesso ma non i titoli. Così avvenne il passaggio della Contea di Fondi dai Caetani ai Colonna.


Riferimenti:


-Fondi in Campania, Bruto Amante e Romolo Bianchi, 1903

-Principi e corti nel Rinascimento meridionale, Fulvio Delle Donne e Giovanni Pesiri, 2020

-Treccani

-Condottieri di ventura


[Ritratto di Prospero Colonna, posizione attuale: Pinacoteca Ambrosiana]

[Immagini proposte di proprietà del blog]

[Immagini dei ritratti: Dal web


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Post: Archeologia/Urbanistica
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