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San Rocco, Fondi (LT)


È uno dei santi al quale il popolo fondano ricorre spesso, e, a memoria di questa devozione oggi restano i ruderi di quella che era la chiesa intitolata al santo, distrutta a causa di un bombardamento aereo durante il secondo conflitto mondiale. Attualmente è una piccola “area archeologica” dove si intravedono i

resti di alcune terme romane scoperte mentre si asportavano le macerie della chiesa. Questa, quindi, fu costruita su un’opera romana fuori le mura (extra Ianuam civitatis) presso Porta Napoli. Ci troviamo, infatti, fuori dal perimetro (castrum) in quella che oggi è chiamata Piazza IV novembre.



Fu costruita nel 1503 in occasione della peste con l’iscrizione: << Anno D. MCCCCCIIII. Questa cappella è facta per la Università de Fundi>>. Fu ampliata, poi, nel XIX secolo. Si dice infatti che sin dal Medioevo sia tra i santi più invocati, soprattutto durante le pestilenze e le epidemie.


Si racconta di questo santo che, in pellegrinaggio verso Roma, dopo aver donato tutti i suoi beni ai poveri, si sarebbe fermato ad Acquapendente assistendo gli ammalati di peste operando guarigioni miracolose che lo resero noto. Per l’Italia centrale si dedicò ad opere di carità e assistenza promuovendo non solo guarigioni ma anche diverse conversioni. Morì in prigione a Voghera dopo esser stato arrestato con l'accusa di spionaggio da parte dei soldati, tra la notte del 15 e 16 agosto in data non conosciuta, ma individuabile tra il 1376 e il 1379.

Fu un sacerdote a cercare di salvarlo parlando con il governatore, il quale non lo ascoltò. Vicino alla salma fu trovata una tavoletta che recava la seguente iscrizione: <<Chiunque mi invocherà contro la peste sarà liberato da questo flagello>>, ottenendo, quindi, da Dio il dono di essere l'intercessore dei malati.

Il santo è invocato proprio come protettore contro la peste, e papa Gregorio XIII lo introdusse nel Martirologio Romano; sotto il pontificato di Urbano VIII, invece, la Congregazione dei Riti accordò un Ufficio e una Messa propri per le chiese costruite in onore del santo. Arrivando al 1964, Innocenzo XII prescrisse ai Francescani di celebrare la festa con rito doppio maggiore, in citazione della Bolla di Paolo IV (1547) Cum a nobis di San Rocco come membro del Terz’Ordine di San Francesco.


Anche la chiesa di San Francesco a Fondi custodisce una statua del santo, sempre raffigurato in compagnia di un cane. Ma da dove deriva questa raffigurazione? Nel luglio del 1371 il santo si trovava a Piacenza nell’ospedale di Nostra Signora di Betlemme dove confortava i malati, e proprio stando vicino a loro si ammalò di peste. Si allontanò dalla città rifugiandosi in un bosco vicino Sarmato in una capanna nei pressi del fiume Trebbia. In questo luogo fu trovato da un cane che lo salvò dalla fame portandogli ogni giorno un tozzo di pane.


In qualsiasi luogo passò il santo, veniva raccontata la storia del giovane pellegrino che portava la carità di Cristo e la potenza miracolosa di Dio, guarendo i malati con il segno della croce.



A memoria della devozione del santo è stata anche donata alla città di Fondi una statua bronzea dall’artista Teo Di Cicco nelle vicinanze della chiesa.









Immagini: del blog


Prima fotografia: Veduta dei resti della chiesa da Palazzo Caetani

Seconda fotografia: La Chiesa di San Rocco in una cartolina d'epoca

Foto della statua: Dal web

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Post: Archeologia/Urbanistica
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