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Servio Sulpicio Galba e la questione della sepoltura


Fu imperatore romano dopo Nerone e nacque a Terracina nel 4 a.C.

Era ben visto sia da Augusto che Tiberio, con il quale i rapporti erano stretti grazie alla madre Livia che lo protesse.


Di lui sappiamo che nel 33 d. C. fu nominato console; legato della Germania Superiore; proconsole d'Africa dal 45 al 47 d.C. e dal 68 al 69 d.C. governò la Spagna Tarraconense.


Proprio nel 68 si ribellò al governo di Nerone dichiarato dal Senato hostis publicus.

Galba sembrerebbe essersi distaccato sin dall'inizio dalla politica di Nerone e infatti le fonti (Svetonio, 8) ci informano del fatto che Servio visse in disparte nelle sue proprietà tra Fondi e Terracina.


A seguito della ribellione contro Nerone Servio Sulpicio Galba viene nominato imperatore, considerato come un restauratore della libertà repubblicana; ma il suo mandato fu breve dato che durò dal 68 al 69 d.C., anno in cui fu ucciso a Roma in un contesto che vedeva l'ascesa di più personalità: in Germania fu eletto imperatore Vitellio, in Oriente Vespasiano e a Roma Otone, colui che pose fine alla nomina di imperatore di Galba.



Spostando ora l'attenzione su un monumento che si incontra venendo da Terracina in direzione Monte San Biagio, sulla Via Appia, questo è delineato come la sepoltura dell'imperatore.


Eppure diversi studi sembrerebbero smentire questa certezza. O meglio, studi recenti hanno fatto emergere che questa sia la tomba di Sesto Giulio Frontino, un patrizio che abitava in una villa fatta costruire in zona.



La struttura si presenta come una forma quadrangolare di 32 metri (circa) per lato e un'altezza di 10 metri.


Dalla consultazione del testo "Fondi in Campania" del prof. Amante e Romolo Bianchi, la questione emerse già a suo tempo, infatti riportiamo quanto attestato: «se per la sepoltura dell'infelice imperatore non abbiamo che una vaga tradizione non confortata da alcun documento», quindi, tradizionalmente è dato per scontato che sia la tomba dell'imperatore, ma storicamente e archeologicamente parlando, conferme non ce ne sono.

E sempre tradizionalmente si è detto che fosse nato a Monte San Biagio, forse dopo una non corretta interpretazione delle parole di Svetonio: «Galba imperator natus est in Villa Colli supposita prope Terracinam sinistrorsum Fundos petentibus».



Essendo il quadro storico articolato da ricostruire, tradizionalmente è stato anche detto che fosse nato a Monte San Biagio, e Svetonio, sebbene ci siano state diverse interpretazioni a riguardo, sembra essere chiaro: <<Galba imperator natus est in Villa Colli supposita prope Terracinam sinistrosum Fundos petentibus>> [in vita Galbae, c. IX].


Svetonio, quindi, si riferisce ad una Villa al di sotto di un Colle che si incontra sul lato sinistro di chi si reca a Fondi venendo da Terracina. Gli storici sembrerebbero aver individuato il luogo presso un antico villaggio che sorgeva al di sotto del Monte Arcano, che è stato chiamato con il nome di Villa e dove sembrerebbero esserci ancora i resti di una villa romana.


Ciò che complica ancora di più il contesto è la mutazione dei nomi. Un’altra ipotesi sostiene che il nome antico del luogo fu Villa Ocella che nel tempo cambia in Monte Ocella fino ad arrivare a noi oggi con il nome di Monticelli, l’attuale Monte San Biagio. Da ciò potrebbe aver preso il nome di Ocella Sergio Galba, ma tutto sembrerebbe ricondurre alla Villa confermando così l’ipotesi che Servio Galba (o Sergio come viene chiamato da molti), probabilmente nacque in territorio fondano compreso tra Monte San Biagio.



Immagini imperatore e sepoltura: Dal web

Slide: Del blog



Riferimenti:


-Tacito, Annali

-Svetonio, Vita dei Cesari

-Fondi in Campania, dalle origini fino a’ tempi più recenti, Prof. Bruto Amante e Romolo Bianchi, 1903


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Post: Archeologia/Urbanistica
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