Parte delle torri costiere del Lazio, fu edificata dal Regno di Napoli con lo scopo di difendere i territori interni da minacce provenienti da oltremare. La torre di Sperlonga ha una storia ben articolata che si sviluppa in diversi periodi storici.
Gli archeologi hanno scoperto (sotto la struttura che vediamo oggi) una costruzione romana con base circolare risalente all’epoca di Tiberio. In epoca romana molte erano le strutture di questo tipo adibite alla segnalazione di minacce provenienti dal mare. Queste torri, dovevano garantire la sicurezza della città costiera.
Sulla base della struttura romana nel 1532 venne eretta la torre Truglia che conosciamo oggi. Il nome è interessante, essendo un’evoluzione di un termine usato da Paolo Diacono nel corso del 700 d.C. per dare un’identità a questa costruzione. “Truglia” deriva da “Truglio” dal latino “Trullus” che il monaco latino utilizzava per designare una cupola.
Nel XIV secolo è una vera e propria roccaforte costituita da quattro contrafforti con la funzione di impedire ai nemici di assaltare la torre con delle scale a causa della posizione obliqua in cui sono posti. Nel 1534 i saraceni attaccano la costa laziale distruggendo la torre che verrà ricostruita nel 1611 e nuovamente distrutta nel 1623 dai turchi. Ciò che probabilmente procurò maggior danno alla torre furono le nuove armi da fuoco che trasformarono la torre in un facile bersaglio.
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