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Baccalà in umido, piatto tipico


Tradizione ancora presente, il venerdì è regola mangiare di magro. Diversi ristoranti fondani lo propongono come tipico della tradizione culinaria ma quali sono le sue origini?


Pesce tipico dei paesi nord-europei, la sua introduzione nella penisola italiana si deve al commerciante veneziano e senatore della Repubblica di Venezia Querini. Fu nel 1431 quando pronto a viaggiare al di fuori del Mediterraneo per cercare fortune commerciali, partì con un carico di malvasia, legni aromatici, spezie e cotone per portarlo nelle Fiandre; nel viaggio, però, a causa di un naufragio non arrivò mai a destinazione. Arrivò però in un luogo inaspettato, l'isola di Roest dove gli abitanti del luogo accolsero i superstiti prestando aiuto.

Ciò che Querini osservò fu che in quel luogo la gente locale si cibava principalmente di un pesce a lui sconosciuto. Osservò il metodo di conservazione e di consumazione tanto che volle ripartire per Venezia con un carico di questo pesce.


Nel 1563 durante il Concilio di Trento venne sancito l'obbligo di astinenza della carne e raccomandato come piatto di magro sia il mercoledì che il venerdì questo pesce. Consumato soprattutto dalla popolazione meno abbiente, è in quest'epoca che il merluzzo nordico venne introdotto nei piatti della cucina italiana tanto che un cuoco, Bartolomeo Scappi, lo inserì nel suo ricettario.


In linea con quanto attestato dalla Chiesa, la carne dovrebbe essere bandita dalle tavole tutti i venerdì dell'anno, in particolare durante la Quaresima a memoria della Passione di Cristo. Con la Riforma Protestante mangiare di magro il venerdì divenne il segno distintivo tra cattolici e riformati; nel Codice del diritto canonico del 1917 l'astinenza è comandata in tutti i venerdì dell'anno ad eccezione di alcune feste di precetto.



Preparazione a cura di: Filomena Angelone, blog di Sigari e Spaghetti

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Post: Archeologia/Urbanistica
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