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Fondi, la Piccola Atene e la corte di Giulia Gonzaga



“Piccola Atene”, è così che è stata considerata Fondi rinascimentale nel periodo in cui era presente Giulia Gonzaga, che si circondò delle arti trasformando la corte in un circolo culturale che portò la città ad essere paragonata ad Atene.


Giulia si inserisce in un forte clima culturale con presenza di intellettuali in circoli nei quali i soggetti della discussione oltre ad essere la poesia e la sua funzione cortigiana sono anche l’impiego della lingua volgare e i caratteri di un bello non ideale.


La figura della contessa si trova così all’interno di un processo di integrazione dei caratteri di genere che, nel suo caso, viene rafforzata dalla vicinanza di personalità importanti come quella del cardinale Ippolito de’ Medici, del letterato Gandolfo Porrino e dal potere dei casati Colonna e Gonzaga.


Fondi rappresenta il luogo ideale dove le idee letterarie (e religiose) trovano spazio e diffusione all’interno di uno scambio intellettuale che si intreccia ai rapporti con la Spagna e con la Chiesa. La città infatti era al centro di una serie di svincoli commerciali che dalla via Appia si diramavano verso il mare. La corte fondana, immersa in questa sorta di età dell’oro, è un caso di studio proprio per l’analisi di opere che descrivono luoghi e riunioni, dove l’esempio per eccellenza lo riporta Gandolfo Porrino in una delle sue composizioni:


«Quel secolo fu ben santo e perfetto,

e quella fu la vera età dell’oro:

o felice a que’ di Fondi e Traetto».


[Immagine del web]


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Post: Archeologia/Urbanistica
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