top of page
  • universitasfundana

Il Circeo nell'Odissea di Omero



<<Per li troppi compagni in sì crudele

guisa periti, navigammo avanti, E su l’isola Eéa sorgemmo, dove Circe, Diva terribile, dal crespo Crine, e dal dolce canto, avea soggiorno>>


(Traduzione dal greco di Pindemonte, 1822)



È Omero a raccontare le vicende di Ulisse e dei suoi compagni nell’Odissea e oggi vorrei soffermarmi su una in particolare: l’incontro con Circe e l’approdo di Ulisse al Circeo raccontata nel libro X. Circe viveva nell’isola di Eea (quella che i geografi hanno identificato con il Circeo) dove attirò gli uomini di Ulisse accogliendoli alla mensa alla quale serviva bevande “avvelenate”. Uno dei compagni però, Euriloco, sospettò l’inganno della maga e tornò alla nave per raccontare quanto stesse accadendo a Ulisse dicendogli che gli altri compagni sono stati trasformati in maiali. Dirigendosi verso il palazzo di Circe incontra Ermes che gli diede un’erba magica (moly) per renderlo immune alle seduzioni della maga la quale viene minacciata da Odisseo e, riconoscendosi sconfitta, ridona la forma umana ai suoi compagni.

Ma prima di ciò come arrivarono al Circeo? Scamparono alla furia dei Lestrigoni e sopravvissero al mare in tempesta che avrebbe spinto proprio qui la nave.



<<Ella, standomi al fianco, O sovrumano

di Laerte figliuol, provvido Ulisse, corri, diceami, alla tua nave, e in secco la tira, e cela nelle cave grotte le ricchezze, e gli arnesi: indi a me torna, e i diletti compagni adduci teco. M’entrò il suo dir nell’alma. Al lido io corsi, E i compagni trovai, che appo la nave Di lagrime nutriansi, e di sospiri>>


Ma quali saranno mai queste “cave grotte” di cui parla Omero? In questo intervento mi premeva segnalare una ricerca effettuata da un’équipe di ricercatori dell’associazione Sotterranei di Roma (supportata dal Parco Nazionale del Circeo) che ha cercato di individuare il luogo di cui si parla nell’Odissea. La ricerca è iniziata nella Grotta Spaccata di Torre Paola, che risulta essere una cavità che fende la falesia nei pressi di una fortificazione cinquecentesca.


Il ricercatore Lorenzo Grassi ha documentato quelle che sembrano essere le cave grotte descritte nel poema e che corrisponderebbero alla geografia indicata dall’autore. Diverse ipotesi sulla posizione della grotta riguarderebbero il livello del Mediterraneo ai tempi del viaggio di Ulisse facendo risultare verosimile l’intuizione che quel luogo potesse essere funzionale al ricovero delle navi con ambienti ipogei dove mettere i carichi al sicuro. I dintorni della grotta sono caratterizzati da solchi marini, resti fossili e concrezioni calcitiche. Successivamente un rilievo effettuato con laser scanner ha esplicitato le misure di un antro di circa 40 metri di lunghezza e oltre 25 metri di altezza per il soffitto.


Riferimenti:





Immagini: Dal web (Circeo, Statua di Circe presso il Museo Archeologico di Sperlonga)


Torre Paola: ilmessaggero.it





Post correlati

Mostra tutti

Comments


Post: Archeologia/Urbanistica
bottom of page