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Rubrica mensile sulla letteratura: Amyclae

Primo post della rubrica mensile sulla letteratura, vogliamo inaugurarla parlando di una città molto particolare che è Amyclae, dai più considerata come una "piccola Atlantide". Doveva trovarsi nella piana di Fondi, fondata dai Laconi, il suo nome ricorda molto “Amicla”, figlio di Lacedemone, fondatore di Sparta. La città sembrerebbe essere scomparsa intorno al II secolo a.C. e molte sono le leggende che parlano della sua distruzione, tra queste ce n'è una che parla di un'invasione di serpenti.

Sappiamo che Virgilio cita Amyclae nell’Eneide (X, 902-906) dove si dice che la città era sotto il controllo di Camerte, uno dei più ricchi d’Ausonia; altre informazioni arrivano da Silio Italico (lib.VIII) dove riporta le seguenti parole: “Sinuessa tepens fluctuque sonorum/Vulturnum quosque evertere silentia Amjclae/Fundique et regnata Lamo Cajeta domusque/Antiphatae.


Ne parla ancora Plinio il Vecchio (Hist. Lib III c.9):Terracina oppidum lingua Volscorum Anxur dictum, et ubi fuere Amyclae a serpentibus deletae: dein locus speluncae.


Prezioso è anche l’intervento di Strabone (lib.V) riferendosi alla produzione del vino Cecubo ““Il campo Cecubo disteso in colli, in valli, in piani ed in luoghi palustri si dilungava da Fondi, da Amicle, e dalla Spelonca fino a Gaeta.” Ma non è l’unico a citare la produzione del Cecubo, bensì anche Marziale (13.115) riferisce “Caecuba Fundanis generosa cocuntur Amyclis/vitis et in media nata palude viret”.


Oltre alle fonti dirette, diversi autori hanno contribuito a portare avanti il racconto aggiungendo anche elementi nuovi.

È il caso dello scrittore Francesco Peto che nel 1504 affianca il Conte di Fondi Prospero Colonna per scrivere una silloge poetica in onore del campione italiano della Disfida di Barletta (1503) Ettore Fieramosca. In uno di questi componimenti viene citata Amyclae presa dall’opera di Virgilio (Qui fuit Ausonidum et tacitis regnavit Amyclis) dove si dice che in città giungessero spesso falsi allarmi sull’arrivo dei nemici e che per questo fu vietato il grido di allarme, rigidamente rispettato fino a quando dei nemici veri non si presentarono e distrussero la città a causa del voto di silenzio. Peto ripropone il racconto aggiungendo che gli abitanti fuggiti da Amyclae, poi, fondarono Fondi, forse per conferire origini elleniche alla città.


Immagine proposta nella copertina: Nicolas Poussin, 1648, The National Gallery (Room 29), Landscape with a man killed by a Snake


Fonte consultata: Principi e corti nel Rinascimento meridionale, F. Delle Donne & G. Pesiri, 2020

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Post: Archeologia/Urbanistica
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