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Spigno-Saturnia, resti del castello e della fortificazione medievale


Spigno-Saturnia è un comune in provincia di Latina a 367 metri sul livello del mare presso il territorio del Parco Naturale dei Monti Aurunci. Qui, ancora oggi, è possibile vedere le testimonianze del suo periodo medievale. Mi riferisco alla parte del borgo, comunemente conosciuta come Spigno Vecchio (o Superiore) dal quale si ha sott’occhio l’intero Golfo di Gaeta.


Nell’articolo di oggi mi soffermerò su quello che una volta era il castello, e dai resti si evince quella che una volta poteva essere l’imponente fortificazione con un’alta torre quadrata e torrioni laterali posti come rinforzo.


La posizione dell’abitato doveva aver avuto un ruolo strategico dato che controllava i traffici della Via Ercolanea, la torre nelle fotografie di trova presso Piazza San Giovanni.


Partendo dalle origini, chi si occupò della costruzione della fortificazione (realizzata in pietra locale) fu una famiglia normanna della quale però non si conosce il come, dando una forma trapezoidale circondata da una cinta muraria, andando così a creare una sorta di “castrum”. Come di solito avviene per i borghi, questi si sviluppano proprio attorno al castello, definendo così l’aspetto urbanistico.


Le primissime notizie arrivano, però, dal X secolo quando il feudo era un possedimento dei conti di Traetto (Minturno) i quali nel 1058 donarono la metà del castello all’abbazia di Montecassino.

Si parla, quindi, di una sconosciuta famiglia normanna che iniziò la costruzione, ma nei secoli successivi ne ritroviamo anche un’altra al governo, che è quella dei dell’Aquila che al tempo possedevano anche Traetto e Fondi. Proprio in quest’ultima contea, Spigno fu alle dipendenze di Roffredo III Caetani, arrivato nel Lazio meridionale grazie al matrimonio (1299) con l’ultima erede dei dell’Aquila, Giovanna dell’Aquila, appunto, strategia, questa, di papa Bonifacio VIII.

Nel 1363 risulta essere, ancora, in possesso dei Caetani fino a quando non arrivò la famiglia dei Colonna per poi passare ai Carafa di Stigliano. Alla morte dell’ultimo di questi eredi nel 1690 passò ad Antonio Carafa ora padrone dell’intera Traetto. In questo anno però la fortezza risultava già abbastanza danneggiata, con la sola presenza della torre quadrata e degli ambienti in rovina.


C’è da dire che al tempo dei Caetani, Spigno si ritrovò coinvolta nella disputa tra gli Angioini e gli Aragonesi che mirarono al castello di Gaeta come mezzo per arrivare al Regno di Napoli. Proprio il castello di Spigno fu oggetto di rappresaglie delle truppe angioine che devastarono il territorio sottoponendo gli abitanti a diverse vessazioni.

Nel 1438 il re di Napoli, Alfonso d’Aragona, per onorare le promesse fatte durante l’assedio di Gaeta, passò il governo del feudo al conte di Fondi Onorato II Caetani, figlio di Cristoforo Caetani. Onorato sembra che fu chiamato dal popolo, in ottica positiva, re piccolo e a suo favore emanò privilegi e provvisioni in uno statuto che attualmente è riconosciuto come il più antico del quale si ha notizia. In questo documento si stabilirono entrate annue e favore dell’erario, agevolazioni fiscali, e furono anche ripristinati i confini territoriali definendo la struttura amministrativa del feudo.


I passaggi di proprietà terminarono con l'abolizione della feudalità il 2 agosto 1806, cambiando il suo corso; infatti l’Universitas fu chiamata Comune. A questo punto il castello divenne una proprietà privata che venne progressivamente abbandonata.


L’alta torre quadrata fu colpita durante la guerra nel gennaio del 1944 trovandosi, il comune, nelle vicinanze della linea Gustav, per mano dei soldati tedeschi. Oggi restano solamente i due torrioni cilindrici.


[Immagini del blog]


Riferimenti:


-Comune di Spigno Sautrnia

-Provincia di Latina

-Ansa, Viaggiart

-Castelliere blogspot


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Post: Archeologia/Urbanistica
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